Timballo di tortellini in crosta semidolce
Per i giorni di festa uno scenografico timballo di tortellini, arricchito dall’aroma raffinato del tartufo, in un intrigante scrigno lievemente dolce CONTINUA A LEGGERE
Per i giorni di festa uno scenografico timballo di tortellini, arricchito dall’aroma raffinato del tartufo, in un intrigante scrigno lievemente dolce CONTINUA A LEGGERE
Ingredienti per 8 personeCONTINUA A LEGGERE
Ingredienti e dosi per 8 personeCONTINUA A LEGGERE
Quando organizzo una cena, in attesa degli ospiti e a mano a mano che essi arrivano, sono solita servire un aperitivo per favorire una piacevole atmosfera di convivialità.
Nella scelta degli stuzzichini che accompagnano una flûte di Franciacorta Satèn dal finissimo perlage, mi piace creare contrasti di texture e temperature ed accostare ingredienti che già in questo primo momento della serata sollecitino la curiosità e l’interesse di chi assaggia.
Ecco una composizione di appetizers adatti ad un aperitivo invernale:CONTINUA A LEGGERE
“Una sera d’inverno, al mio ritorno a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di bere, contrariamente alla mia abitudine, una tazza di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, cambiai idea. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti che chiamano Petites Madeleines e che sembrano modellati dentro la valva scanalata di una cappasanta” (Marcel Proust, Dalla parte di Swann).
Con questi biscottini nella versione salata, croccanti all’esterno, cedevoli nel cuore, aromatizzati con spezie che nel profumo evocano proprio l’atmosfera invernale, si apre il mio aperitivo.CONTINUA A LEGGERE
“Sottile armatura sfrigolante chiude il corpo dello stracchino passito”(Luigi Veronelli, Guide all’Italia piacevole).
Questa definizione, creata dal celebre gastronomo per illustrare la mitica focaccia di Recco (GE), ben si attaglia a curiose focaccette al formaggio fritte che si preparano a Sori, di cui il mio stuzzichino è la versione mignon.CONTINUA A LEGGERE
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Ho voluto iniziare la mia attività di foodblogger con un menu di Natale perché questa festività più di ogni altra celebra il valore profondamente appagante dell’armonia. Mentre giovani e adulti, generazioni diverse si incontrano e festeggiano la gioia di ritrovarsi tutti insieme, il presente e il passato, il nuovo e l’antico, la spensieratezza e la saggezza si conciliano nel segno della continuità. A tavola questa magia si rinnova quando il menu, ricuperando la memoria delle tradizioni famigliari e delle origini, aggiunge qualcosa di diverso e di insolito, creando armoniose combinazioni.
Ecco dunque il mio pranzo di Natale, di cui troverete le ricette nei post che seguono:CONTINUA A LEGGERE
L’apparecchiatura della mia tavola di Natale predilige l’oro e il bianco: il loro abbinamento, scaldato da lucenti tocchi di rosso, crea l’atmosfera quietamente magica che rassicura il mio cuore e lo predispone all’accoglienza.
L’antipasto rinnova la formula del paté di carni caro alla mia memoria, accostandolo in singole porzioni ad elementi contrastanti per textures e sapori: la dolce cremosità del savarin di faraona incontra piacevolmente la profumata croccantezza del pane ai fichi e la nota acidula della composta di frutti rossi.
Ingredienti per 8 persone
PER IL PANE AI FICHI (da Piccola pasticceria salata di Luca Montersino)
140 g farina 00
60 g farina manitoba
90 g acqua
10 g lievito di birra
80 g fichi secchi
6 g sale
PER I SAVARIN DI FARAONA
1 faraona col suo fegatino
1 bottiglia vino bianco secco
5 chiodi di garofano
10 bacche di ginepro
1 foglia di alloro
1 scalogno
2 rametti di rosmarino
qb di olio extravergine di oliva
qb di sale e pepe
60 g di burro
60 g di panna fresca liquida
qb di Cognac
2 cucchiai di vino Marsala secco
PER LA COMPOSTA DI FRUTTI ROSSI
250 g lamponi
150 g ribes rosso
40 g zucchero semolato
Preparazione
Finitura
Tagliate il pane ai fichi in fette spesse un centimetro, coppatele a un diametro superiore di qualche millimetro ai savarin di faraona e tostatele in forno. Adagiate sopra ad ogni rondella di pane un savarin ancora congelato e lasciate a temperatura ambiente per circa 1 ora e mezzo.
Al momento di servire disponete secondo il vostro gusto la composizione di pane e savarin sui piatti individuali e deponete nella piccola cavità centrale 2 cucchiaini colmi di composta di frutti rossi. Guarnite con un grappolino di ribes e una foglia di alloro.
Tortelli di varie forme, tortellini, raviolini ed anolini, ripieni di carne, verdure o formaggi sono un patrimonio della cultura gastronomica di tutte le regioni italiane e sono protagonisti immancabili del menu natalizio, anche perché esprimono una simbolicità legata al regalo: come un dono avvolto in una carta preziosa riservano la sorpresa di qualcosa che si cela dentro e che poi svela il suo sapore.
Ecco dunque la mia proposta di tortelli a forma di fazzolettini, che attribuisce allo scrigno di pasta l’aroma del vino tradizionalmente abbinato al regale Castelmagno, combina cremosità e croccantezza ed aggiunge alla fonduta la nota inconsueta di tostatura del sesamo nero.CONTINUA A LEGGERE