Menu ad alta quota

Lo Sciliar di Siusi è la montagna che più sa parlare al mio spirito: le guglie, che nude e nitide aspirano al cielo, guidano quietamente la mia immaginazione nei sovrumani silenzi del tempo, grembo impassibile degli inutili affanni umani. In questa dimensione del pensiero il tema di una cena ad alta quota mi suggerisce per contrasto gli echi rassicuranti della tradizione, i sapienti sapori che parlano dei luoghi, i ritmi lenti di chi sa sottrarsi al logorio della dimensione quotidiana con un lieve sorriso. Così compongo il mio menu, quando d’estate posso raggiungere la mia montagna e godere della compagnia dei miei familiari:

 Crostini caldi alle cipolle e formaggio di malga

Mezzelune tirolesi di ricotta, spinaci ed erba cipollina (Schultzkrapfen)

Filetti di sogliola all’Andreas Hellrigl

Torta di farina di grano saraceno e confettura di mirtilli rossi di montagna

La cornice del mio menu ad alta quota

Appesa a una parete una vecchia piattaia rivela i ricordi di antichi servizi; fresche tovaglie nelle sfumature dell’azzurro pervinca si distendono su un rustico tavolo di legno, in una rassicurante continuità col verdeazzurro del panorama che si scorge dalla finestra: non c’è bisogno di altro per aspirare all’armonia.

 

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